Un percorso incantevole nell’Appennino Bolognese
L’Appennino Bolognese è ricco di sentieri mozzafiato, e uno dei percorsi più suggestivi, ma meno battuti, è l’anello che include il Monte La Nuda e le Cascate del Dardagna. Questo itinerario, sebbene conosciuto, offre un’esperienza immersiva lontana dalle folle, perfetto per chi cerca la tranquillità della natura.
Partenza da Madonna dell’Acero
Il percorso inizia a Madonna dell’Acero, un piccolo borgo situato a 1200 metri di altitudine. Dopo un breve tratto su strada, si arriva al Piano d’Ivo, dove si imbocca il sentiero 327. Questo sentiero, passando per il Centro Visite del Parco, si snoda attraverso un fresco sottobosco di faggi.
Ascesa al Monte La Nuda
Continuando sul sentiero 327, è importante prestare attenzione al bivio con il sentiero 323, proseguendo a destra per rimanere sul 327. La salita si fa più impegnativa man mano che ci si avvicina alla cima del Monte La Nuda. L’ultimo tratto fra le piantine di mirtilli, seppur faticoso, è ripagato da una vista spettacolare sull’Appennino e sulla città di Bologna, che non ha nulla da invidiare al vicino Corno alle Scale.
L’intera ascesa copre una distanza di 4 km, con un dislivello di 628 metri, portandoti dai 1200 metri di Madonna dell’Acero ai 1828 metri della vetta del Monte La Nuda.
Passo del Vallone e discesa al Lago del Cavone
Dopo aver ammirato il panorama dalla cima, il percorso continua in falsopiano fino a raggiungere il Passo del Vallone. Da qui, si inizia la discesa in direzione del Lago del Cavone, seguendo il sentiero 337. Questo tratto offre la possibilità di una sosta al rifugio situato vicino al lago, oppure di proseguire direttamente verso le Cascate del Dardagna.
Le Cascate del Dardagna: un’oasi di freschezza
Il sentiero 337, di fronte alla biglietteria della seggiovia, diventa poi il sentiero 333 che costeggia le spettacolari Cascate del Dardagna. Questo tratto è caratterizzato da una serie di gradini che rendono la discesa più agevole, pur mantenendo un aspetto naturale e selvaggio. La bellezza delle cascate, immerse in un contesto naturale incontaminato, è il punto culminante di questa escursione.
Ritorno a Madonna dell’Acero
Dal bivio con il sentiero 331A, si torna a Madonna dell’Acero, dove è possibile fare una sosta per ammirare il Santuario, attualmente in fase di restauro, o gustare una deliziosa fetta di crostata ai frutti di bosco al bar ristorante locale.
Dettagli tecnici del percorso
Questo anello di 11,5 km presenta un dislivello totale di 1050 metri. Richiede un buon allenamento, soprattutto per affrontare la prima parte in salita verso il Monte La Nuda. Tuttavia, è un percorso adatto anche ai mesi estivi, grazie alla prevalenza di tratti ombreggiati nel sottobosco ed alla “frescura” della cascate.
Per chi preferisce, è possibile suddividere l’itinerario in due giornate: la prima per l’ascesa al Monte La Nuda, con partenza e ritorno da Pian d’Ivo, e la seconda per esplorare le Cascate del Dardagna partendo dal Lago del Cavone.
Consigli per l’acqua e le soste
Lungo il percorso, è possibile rifornirsi d’acqua in diversi punti: a Madonna dell’Acero, vicino al Centro Visite del Parco, dove si trova una fontana, ed a fianco del Rifugio del Cavone, dove è presente un’altra fontana. Questi punti di sosta sono ideali per rinfrescarsi e riposare prima di proseguire l’escursione.
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