Cavo, situato nel punto più a nord-est dell’Isola d’Elba, è molto più di un tranquillo borgo marino. È un luogo di partenza per uno dei trekking più affascinanti e ricchi di sorprese dell’isola, un percorso ad anello che combina storia, natura e panorami mozzafiato. Lasciati guidare in questa avventura tra sentieri panoramici, costruzioni misteriose e la bellezza selvaggia dell’Elba.
Partenza da Cavo: un luogo ricco di fascino
Il viaggio comincia dalla spiaggia di Cavo, famosa per i suoi sassi fini e le acque cristalline. Da qui, con lo zaino in spalla e il cuore pieno di entusiasmo, si costeggia il mare fino a raggiungere la Villa Romana, un’antica testimonianza della storia che permea ogni angolo dell’isola. Questo luogo, avvolto dal fascino del passato, offre un assaggio della ricchezza culturale che accompagnerà il cammino.
Proseguendo lungo la costa, si arriva alla spiaggia di Capo Castello, dove il mare sembra abbracciare l’orizzonte. È qui che un cartello segna l’inizio del sentiero 260, il portale per un’avventura straordinaria.
Il Sentiero 260: dove la natura incontra il mare
Il sentiero 260 si apre come un largo sterrato che si snoda lungo il perimetro del promontorio. Ogni passo regala viste mozzafiato sul mare e sull’Isola dei Topi, uno spettacolo che sembra uscito da una cartolina. La brezza marina accarezza il viso mentre lo sguardo si perde tra l’azzurro del cielo e quello delle acque. È impossibile non fermarsi di tanto in tanto per immortalare il panorama o semplicemente per godere della pace che solo la natura sa offrire.
Man mano che il sentiero prosegue, si allontana dalla costa per immergersi nell’interno dell’isola, svelando un paesaggio ricco di vegetazione mediterranea e profumi intensi di macchia.
Il Mausoleo Tonietti: un monumento enigmatico
Nel cuore del percorso si trova uno dei punti più affascinanti e misteriosi: il Mausoleo Tonietti. Questa struttura, costruita agli inizi del Novecento dalla famiglia Tonietti, proprietaria delle miniere di ferro di Rio Marina, è un esempio straordinario di architettura eclettica. Sebbene il mausoleo fosse destinato a scopi cimiteriali, non ha mai svolto il suo ruolo originario e oggi giace in uno stato di abbandono. Tuttavia, la sua forma eclettica e il suo isolamento nel mezzo della natura lo rendono un luogo che suscita curiosità e un pizzico di malinconia.
Qui, ci si può fermare per una breve pausa, lasciandosi trasportare dalle storie e dai segreti che questo luogo sembra voler raccontare.
Monte Grosso e il Semaforo: una vista da togliere il fiato
Dopo aver lasciato il mausoleo, il sentiero si collega con il famoso GTE (Grande Traversata Elbana), portando verso Monte Grosso. Questo tratto del percorso alterna zone di sottobosco a tratti più aperti, regalando una varietà di scenari che mantengono alto l’entusiasmo dell’escursionista.
Una volta raggiunta la cima, si arriva al Semaforo, un punto panoramico che offre una vista a 360 gradi sull’isola e sul mare circostante. È un luogo perfetto per fermarsi, respirare profondamente e lasciare che l’immensità del paesaggio riempia l’anima di meraviglia.
Il Sentiero Verdemare: alla ricerca di calette nascoste
Per chi desidera aggiungere un pizzico di avventura, è possibile tentare il Sentiero Verdemare, che promette di condurre a calette appartate e suggestive. Tuttavia, è bene sapere che questo percorso non è ben mantenuto e può risultare difficile da seguire. Durante il cammino, si incontra un grottino menzionato dai cartelli, ma le indicazioni non sempre sono chiare. Nonostante le sfide, il sentiero aggiunge un elemento di esplorazione che alcuni potrebbero trovare affascinante.
Il ritorno a Cavo: chiudere il cerchio
Dopo aver esplorato il Sentiero Verdemare o aver semplicemente ripercorso il GTE, si torna al punto di partenza a Cavo. La sensazione di aver completato un percorso ricco di esperienze è impagabile. Ogni passo, ogni salita e ogni sguardo lanciato verso l’orizzonte contribuiscono a creare ricordi che resteranno per sempre.
Consigli pratici per il trekking
Questo giro ad anello copre una distanza di circa 18 km con un dislivello totale di 1200 metri. È fondamentale partire preparati: scarpe da trekking, una buona scorta d’acqua e del cibo sono indispensabili, poiché lungo il percorso non ci sono punti di ristoro. Primavera e autunno sono le stagioni ideali per intraprendere questa escursione, grazie al clima mite e alla bellezza dei colori naturali. Ricordo sempre di scaricare l’app Avenza maps che vi aiuterà in ogni metro della vostra escursione.
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